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  • Guido Crepax (Milano, 1933-2003)

    “E’ proprio vero, Crepax fa un discorso sul discorso, un’analisi sull’analisi, si pone davanti alla comunicazione chiedendosi prima di tutto perché si comunica e, in un secondo tempo, come si comunica. Ecco perché lo paragonavo a artisti concettuali o analitici (Paolini, uno per tutti, oppure Ugo Mulas)… Penso che Guido Crepax sembri oggi quasi un teorico della ricerca sul linguaggio, un professore dell’avanguardia…” (cfr. Maurizio Fagiolo Dell’Arco in Crepax, professore all’avanguardia. Lettera ad Alberto Fiz in occasione della mostra Guido Crepax e le Arti, 2001) La presenza delle tavole a fumetti nel mondo dell’arte recò non poco fastidio a critici “apocalittici” che arrivarono a parlare di “confusione dei valori”. E quindi riprendendo lo scritto di Fagiolo Dell’Arco…”Mi riportavano ad altri tempi quelle censure preventive. A quando un pittore osava cimentarsi col manifesto e non veniva considerato pittore. (Henry de Toulouse Lautrec). A quando Picasso o Braque scomponevano l’immagine e venivano per disprezzo chiamati “cubisti”. A quando i Surrealisti includevano nel quadro materiali estranei au-delà de la peinture e venivano bollati di avventure extra artistiche. Proprio come i loro colleghi rei di collaborare con i Ballets Russes di Serge de Diaghilev (ma via, siamo seri, la scenografia non è confusione dei valori?).

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